Il racconto del nostro primo retreat
Tutte le cose a cui ho dato forma con Tortecoifiori sino al 30 di Novembre 2019 sono sempre state frutto di idee fiorite nella mia testa. Mi sono avvalsa dell’aiuto di diversi professionisti e ho stretto fiduciosa la mano a chi generosamente me l’ha tesa, ma mai prima del 30 di Novembre avevo contribuito alla costruzione del sogno di qualcun altro. Lavorare ai desideri altrui, coltivarli in gruppo e sforzarsi di aggiungerne valore restituisce un appagante e profondo senso di straordinaria partecipazione.

Questo è stato Around The Table, un’idea nata dal cuore di Lucia di Frollemente durante una chiacchierata ai Giardini Reali di Torino in un caldissimo pomeriggio di metà Luglio. La nostra non è una storia di lunga e romantica amicizia. Ci siamo trovate, ci siamo confrontate e forse con un briciolo di incoscienza, ma con immenso, i – m – m – e – n – s – o amore abbiamo iniziato a delineare il progetto.
Le ispirazioni e le ambizioni erano chiare ad entrambe: la formula del retreat ci avrebbe aiutato a creare un’ atmosfera calda e intima. L’Italia al momento è satura di proposte di workshop e formazione di qualunque genere, ma a noi premeva più d’ogni altra cosa far vivere alle persone una speciale esperienza di convivialità e riunione per ritrovare il gusto per la lentezza, la natura, le conversazioni sì, ma non in chat o per messaggio ed il cibo buono in un mondo che corre e che ci vuole costantemente puntuali e connessi.
Per trasmettere e comunicare al meglio il nostro intento ci siamo avvalse del prezioso contributo creativo, di branding e graphic design di Josephine Parozzi di The Creative Design – Lab che ha disegnato il logo di Around The Table e l’intero coordinato grafico dell’evento. La scelta dell’ambientazione poi è stata spontanea e immediata: La Fustaia è una splendida casa nel bosco tra la Liguria e la Toscana in cui ho avuto il piacere di soggiornare la scorsa estate (il racconto di quella vacanza è qui.) e che ci è subito parsa il luogo ideale per accogliere gli ospiti e svolgere le attività pensate per loro.



Il resto poi è venuto da sè e sin dal giorno precedente all’arrivo dei partecipanti ci siamo immerse in una bellezza sospesa nel tempo e nello spazio. La musica di Mina e la nebbia avvolgevano la casa, Irene de La Verde Milonga giunta dalla sua splendida bottega nel centro storico di Sarzana con una cesta piena di fiori secchi realizzava composizioni e centrotavola romantici e decadenti, Lucia, la proprietaria de La Fustaia, ci raccontava della sua famiglia tra ricette, oggetti e piante che le ricordano la sua mamma. Intanto io e Lucia preparavamo parte delle pietanze che avremmo servito durante il week-end ed imparavamo davvero a conoscerci.
Ma sabato con l’arrivo degli ospiti e di Costanza e Antoine, la figlia ed il nipote di Lucia de La Fustaia, è iniziata la vera festa. L’intera casa si è animata di un allegro e rumoroso chiacchiericcio con accenti d’ogni parte d’Italia, il cielo si è aperto e ci ha donato sole caldo, Claudiu, il compagno di Lucia di Frollemente ha acceso la macchina fotografica e solo allora ho compreso davvero di esserci, di essere presente e di assistere ad uno spettacolo incredibile e vero, nato dalle nostre mani e dai nostri cuori.


Le due giornate sono proseguite tra lezioni di pasta fresca e fotografia, abbondanti banchetti dolci e salati, shooting nel bosco, farcitura e decorazione di torte, degustazioni di dolci straordinari e bellissimi (per i quali dobbiamo dire grazie a Denise di Denilicious Lab e Valentina Leporati di Valentina Gluten Free), momenti di semplice e sincera condivisione.


E sarà stato merito del luogo tanto incantato, della sensibilità di chi ha scelto di partecipare a questa esperienza, del profumo buono (di cibo ma, anche delle candele speciali di Cera Una Bolla!), ma questo retreat è stato davvero in grado di creare connessioni e ci ha concesso di vivere attimi di intima confessione: confrontarci sulle nostre vite, sulla nostra idea di spiritualità, sui nostri progetti futuri, piangere per la tensione, per la commozione o per la felicità e ancora ridere di gusto, per la vera gioia.


In questi mesi mi sono domandata a lungo quando fosse il caso di spingersi oltre i confini della propria comfort zone e quando invece fosse il momento di alzare le mani ed ammettere a se stessi prima ancora che agli altri i propri limiti e le proprie vulnerabilità. Around The Table mi ha insegnato proprio quel che volevo sapere. Che la paura è umana, che per ottenere bellezza ci vogliono coraggio, fatica, rischio, confronto, entusiasmo e collaborazione.
Io lo suggerisco davvero a tutti, di impegnarsi almeno una volta nella vita a lavorare per il sogno di qualcun altro con la stessa dedizione che si riserverebbe per i propri, di desideri. E’ uno straordinario esercizio di empatia da cui si esce umanamente ed emotivamente arricchiti. Garantito.
Grazie dunque di vero vero cuore a Lucia e Claudiu di Frollemente, a Lucia de La Fustaia e a sua figlia Costanza Lamotte. // Grazie a Josephine di The Creative Design – Lab per il branding speciale di Around The Table. // Grazie a Hue Table Stories per i tessuti, Via Martinella per i grembiuli, Interra Ceramica per i piatti e le ciotole. // Grazie ancora a Denise di Denilicious Lab per i dolci e a Valentina Leporati per la splendida torta gluten free. // Grazie sempre a Pastiglie Leone, Agricola Sigi per le confetture, Molino Grassi per le farine, Azienda Agricola Ortòbio per la fornitura di fiori eduli. // Grazie Cera Una Bolla per le candele buone, Aspettaevedrai per le collane e i piccoli omaggi, Le Bianche Margherite per il cake topper di fil di ferro più bello che potessimo desiderare. // Grazie La Verde Milonga per i fiori e la poesia.
Per scoprire il programma completo dell’evento: aroundthetable-retreat.it
